Oggi dopo tre anni di mio intenso lavoro è edito e pubblicato il mio romanzo storico biografico su Bartolo Longo fondatore tra 800 e 900 del Santuario di Pompei e le annesse opere di carità soprattutto nella cura degli orfani. La pubblicazione è avvenuta con la casa editrice Guida Editori di Napoli verso la quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti soprattutto verso l’editore dottor Diego Guida e la redazione soprattutto nella persona della caporedattrice dottoressa Raffaella Branca… il libro è reperibile su tutti gli eCommerce e nelle migliori librerie.
Il mio lavoro si è basato soprattutto su uno studio delle più importanti biografie scritte da accreditati autori sul beato Bartolo Longo e la relativa ricerca fotografica di archivio: quindi soprattutto e innanzitutto voglio ringraziare don Salvatore Sorrentino sacerdote e direttore della Biblioteca del Santuario e il dottor Raffaele Orefice direttore dell’Archivio storico Bartolo Longo di Pompei. Nei ringraziamenti a fine volume ho poi citato il caro amico dottor Giancarlo Passarini medico radiologo che mi ha aiutato come sempre nella ricerca sul web di utili notizie riguardo la medicina e la farmacologia ottocentesca, quindi anche il carissimo amico, giornalista e appassionato fotografo Carlo Farina per la sua ulteriore consulenza fotografica esterna al Santuario: di lui difatti è pubblicata all’interno del volume una bella foto attuale della basilica. Infine un ringraziamento particolare e sempre un caro saluto all’amico dottor Michele Di Gerio archeozoologo e scrittore che sempre tra l’altro ha chiesto notizie durante la scrittura del mio romanzo. Scrittura che come accennavo inizialmente non è stata difficile, ma lunga e laboriosa soprattutto verso il background storico della trama… difatti ho fatto studi e ricerche anche nell’ambito dell’occultismo e dello spiritismo che infatti per Bartolo Longo furono nell’insieme una tragica esperienza giovanile che alla fine lo minò soprattutto nella salute fisica cosa che si può evincere dalla foto in copertina che lo ritrae tuttavia all’età di 36 anni al tempo radioso dei suoi numerosi studi spirituali, filosofici e teologici che inizialmente costellarono il suo ravvedimento e la ritrovata fede cristiana, quindi la sua attività di carità e di volontariato all’insegna del più grande e verace spirito religioso e cattolico. Il beato poi si recherà in seguito a Valle di Pompei e inizierà per lui così la sua grande avventura…
Importante è dire che nel romanzo non vi è solo lui, ma rivivono anche i tanti uomini e donne, i suoi fratelli e sorelle spirituali che lo circondarono e così lo accompagnarono nella sua missione come Santa Caterina Volpicelli, padre Alberto Radente, padre Ludovico Da Casoria, sua moglie la contessa Marianna Farnararo de Fusco e molti altri…
Ora che mi viene in mente ripenso ai miei precedenti romanzi in cui la musica è stata fin ora la grande protagonista, ma in questo nuovo libro ammetto che lo è poco, tuttavia ci tengo a raccontare che nella scena dell’intronazione del sacro dipinto di Santa Maria Vergine del Rosario di Pompei nel Santuario i biografi parlano dell’esecuzione di una marcia di Richard Wagner non meglio specificata ed è così che ho scelto di citare nel libro la processione di Elsa di Brabante verso la cattedrale tratta dal Lohengrin del citato maestro germanico…
Altro fatto fondamentale e a cui tengo particolarmente nel dirlo è stato raccontare la storia del Santuario con la partecipazione alla prima guerra mondiale nel 1915 di alcuni orfani, in verità una mia libera trasposizione romanzata della Grande Guerra che tuttavia trovo molto soddisfacente per la narrazione, ben collocata e per me motivo di orgoglio…
Vorrei dire tante altre cose, ma mi sono già dilungato troppo… mi auguro semplicemente che la lettura di questo romanzo possa nei lettori ispirare gioia e rassicurare loro con un grande messaggio di pace e tranquillità che di questi tempi sono merci rare, ma soprattutto che questa pubblicazione sia di lustro, ringraziamento e importanza per la Madonna, soave madre di tutte le madri, cosa che resta da parte mia la massima ed unica intenzione che ha portato alla pubblicazione di quest’opera della quale in conclusione riporto qui il testo della quarta di copertina del volume:
“Figura di spicco soprattutto della società del XIX secolo quella di Bartolo Longo resta ancora oggi un punto di riferimento nella storia del cristianesimo. La sua dinamicità intellettuale e la sua esperienza di vita hanno scandito con sorpresa e stupore generazioni di uomini di fede, ma anche di laici o non credenti.
Questo romanzo biografico comincia quando il giovane Bartolo muove i primi passi in una società italiana, ma anche europea e mondiale, in grande fermento vivendo in prima persona i moti liberali, la fine del Regno delle Due Sicilie, il Regno d’Italia, lo spirito anticlericale del suo tempo e l’assedio antitetico e geopolitico alla Chiesa cattolica passando personalmente per la tragica esperienza dell’occultismo e giungendo finalmente alla redenzione, alla vera fede e alla saggezza tanto sospirate per tutta la vita ottenute con l’edificazione dell’opera pompeiana.
Un romanzo storico che racconta di una società che allora come oggi è destinata a sperimentare la libertà in un processo di irresponsabile caduta e infine provvidenziale salvezza: una società quella ottocentesca verso la quale stiamo nel giudizio inesorabilmente ritornando”.

Grazie un caro saluto a tutti
Marco Urraro

Lascia un commento